Si è svolto martedì 11 al Palazzo di giustizia di Novoli il dibattimento di un processo a carico di Monica Botarelli e Alessandro Ciulli, in relazione all’attività di Mondo Bimbo Group e dell’associazione Accademia del Pattino d’Oro circa la conduzione del Parco Iqbal. Come testi erano convocati (tra gli altri) l’ispettore di P.M. Goretti e il sottoscritto.
L’affidamento al gestore privato (voluto dal Comune nel marzo del 2015) si è rivelato un disastro e questo processo evidenzia solo in minima parte il danno che la comunità ha subito. Il procedimento infatti pare che riguardi solo gli esiti del sopralluogo effettuato dalla Polizia Municipale nell’agosto 2016, quando furono rilevate alcune irregolarità; oltre a qualche ipotesi di abuso edilizio (copertura della pista e strutture per attività di ristoro) vi è la gestione da parte di soggetto non autorizzato (sub concessione), la mancata certificazione di impianti elettrici, ecc.
Fu anche per questo che il Comune nel settembre del 2016 revocò la concessione e nessun privato era più autorizzato a gestire le strutture del Parco. Almeno in teoria, perché nei mesi successivi continuarono indisturbate varie attività, tra cui le lezioni di pattinaggio; pure nel capannone “dei compleanni” il cui uso risultava interdetto perché bisognoso di opere di consolidamento.
Si è quindi arrivati ad un processo, ma da esso pare che siano rimasti fuori molte delle questioni che il M5S ha sollevato in questi anni. Alcune hanno rilevanza penale, come l’incendio doloso che distrusse il chiosco-bar quattro giorni dopo l’esito della gara di affidamento. Altre invece riguardano i danni economici causati a nostro avviso da una Amministrazione inetta. Dopo l’incendio infatti il vincitore della gara chiese in corso d’opera un cambio degli accordi; il conseguente continuo rimpallo di richieste ha fatto sì che i lavori di riqualifica del Parco – che dovevano essere fatti prima dell’inizio delle attività (valore 50 mila euro) – non venissero mai fatti. Il Comune inoltre non è stato in grado di riscuotere né la fideiussione a garanzia dei lavori né le pur misere penali incluse nel capitolato. Ovviamente non ha riscosso un euro del canone di 10 mila euro/anno, che doveva essere scontato in cambio dei lavori. Oltre al danno anche la beffa: il gestore usò luce, acqua e gas senza fare le dovute volture e le bollette da pagare arrivarono al Comune.
A tutt’oggi non risulta che il Comune abbia provveduto a indire una nuova gara per l’affidamento, ma continua a spendere soldi. Ad esempio i 51.000 € usati per coprire la pista di pattinaggio, dopo che aveva fatto rimuovere la precedente struttura perché abusiva! Il tutto senza aver ancora chiarito chi ha diritto ad usare le strutture, chi è autorizzato, chi no, chi lo sarà in futuro.