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Gli interventi, effettuati nelle province di Firenze e Prato, colpiscono numerosi imprenditori impegnati nell'esecuzione di lavori pubblici ed alcuni dipendenti di amministrazioni locali, incaricati della predisposizione delle gare d'appalto ed ai procedimenti di rilascio delle concessioni edilizie.
 
Gli interventi, effettuati nelle province di Firenze e Prato, colpiscono numerosi imprenditori impegnati nell'esecuzione di lavori pubblici ed alcuni dipendenti di amministrazioni locali, incaricati della predisposizione delle gare d'appalto ed ai procedimenti di rilascio delle concessioni edilizie.
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I provvedimenti scaturiscono da un'indagine del R.O.S. che ha evidenziato l'esistenza di uno strutturato cartello di società del settore edile, diretto dall'imprenditore AVENI Vincenzo, finalizzato alla sistematica turbativa di appalti pubblici per lavori stradali ed acquedottistici, indetti dai comuni di Firenze, Campi Bisenzio (FI) ed altre località toscane, nonché  dalla PUBLIQCUA S.p.A., società di gestione dell'acquedotto fiorentino.
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I provvedimenti scaturiscono da un'indagine del R.O.S. che ha evidenziato l'esistenza di uno strutturato cartello di società del settore edile, diretto dall'imprenditore AVENI Vincenzo, finalizzato alla sistematica turbativa di appalti pubblici per lavori stradali ed acquedottistici, indetti dai comuni di Firenze, Campi Bisenzio (FI) ed altre località toscane, nonché  dalla PUBLIAQCUA S.p.A., società di gestione dell'acquedotto fiorentino.
    
Sono stati documentati gli accordi intercorsi tra i vari imprenditori per la formulazione dei rispettivi ribassi da presentare in occasione di numerose gare, allo scopo di predeterminare la c.d. soglia di anomalia e, di conseguenza, la società aggiudicataria, che aveva presentato il ribasso più vicino per difetto a questo valore. Quest'ultima, una volta iniziati i lavori, provvedeva al successivo inserimento delle imprese rimaste escluse, attraverso l'affidamento di subcontratti e forniture. La ripartizione degli appalti avveniva secondo una turnazione che garantiva la distribuzione delle commesse tra gli indagati, determinando l'esclusione dal mercato delle aziende estranee al circuito illegale.
 
Sono stati documentati gli accordi intercorsi tra i vari imprenditori per la formulazione dei rispettivi ribassi da presentare in occasione di numerose gare, allo scopo di predeterminare la c.d. soglia di anomalia e, di conseguenza, la società aggiudicataria, che aveva presentato il ribasso più vicino per difetto a questo valore. Quest'ultima, una volta iniziati i lavori, provvedeva al successivo inserimento delle imprese rimaste escluse, attraverso l'affidamento di subcontratti e forniture. La ripartizione degli appalti avveniva secondo una turnazione che garantiva la distribuzione delle commesse tra gli indagati, determinando l'esclusione dal mercato delle aziende estranee al circuito illegale.