A seguito del presidio sull’emergenza abitativa messo in piazza nei giorni scorsi dal M5S, l’Amministrazione comunale si è resa disponibile ad incontrare i due consiglieri portavoce del MoVimento. Abbiamo ritenuto opportuna anche la presenza di Sandro Targetti, in rappresentanza del Movimento di lotta per la casa, che da anni conosce da vicino questi problemi.
L’incontro con l’assessore Luigi Ricci è avvenuto ieri pomeriggio, una volta ancora ci sono state illustrate le soluzioni che il Comune mette in campo su questo tema, senza però fornirci le risposte che cercavamo. Infatti, mentre i progetti a lungo termine per reperire nuovi alloggi popolari sono fermi a causa di mancanza fondi, per le emergenze mancano del tutto soluzioni credibili.
I casi che richiedono un intervento immediato sono almeno una dozzina: in genere si tratta di persone o nuclei familiari che hanno fatto un lungo percorso di sofferenza, dove perdita del lavoro e separazioni familiari sono il comune denominatore. In queste circostanze gli strumenti dell’assistenza sociale e del contributo affitto hanno fallito. Allo stato attuale il Comune non è capace di fornire alcuna soluzione immediata, dignitosa e di buon senso.
Siamo all’assurdo per cui le soluzioni prospettate ai cittadini sono estremamente costose (alloggi presso affittacamere) e spesso traumatiche (separazione dei figli dai genitori e trasferimento in altre località).
Soluzioni più efficaci e meno costose, come appartamenti destinati solo alle emergenze, eventualmente anche condivisi, al momento non esistono. Piuttosto la sensazione è che la minaccia della soluzione traumatica (separazione dei figli), venga usata impropriamente per costringere le persone ad arrangiarsi da sé.
Alloggi popolari vuoti (almeno due, ma c’è chi dice che siano molti di più) restano tali perché non ci sono soldi per metterli a norma, nonostante che le persone che vivono senza un tetto sarebbero disposte ad accollarsi i lavori necessari.
Questi sono risultati di precise scelte politiche, perché con 75 mila euro l’anno si pagherebbero almeno una decina di affitti con cui gestire, a rotazione, le emergenze. È impensabile che un Comune con un bilancio da 50 milioni di euro non riesca a fare questo sforzo. Qualunque cittadino, leggendo delle decine di migliaia di euro spesi in iniziative inutili e di puro marketing, saprebbe recuperare quella cifra per ridare al nostro Comune la dignità che merita.
La situazione è esplosiva: a pochi giorni da altri sfratti con forza pubblica non si capisce dove vuole andare questa Amministrazione; sta aspettando che qualcuno compia un gesto disperato? Vuole trasformare il problema abitativo in un problema di ordine pubblico con gli agenti in tenuta anti sommossa? La mancanza di risposte è di per sé una risposta, di totale irresponsabilità.