Pubblicato su Bisenziosette – 3 novembre 2017
Come MoVimento 5 Stelle avete lanciato un progetto per il monitoraggio dell’aria, ci può spiegare di cosa si tratta e come funziona?
Come Meetup 5 Stelle di Campi abbiamo costruito delle centraline per misurare le polveri sottili (PM10) presenti nell’aria, cioè essenzialmente l’inquinamento prodotto da traffico, riscaldamenti e processi industriali. Si tratta di centraline a bassissimo costo (un centinaio di euro l’una), ben diverse da quelle di ARPAT che misurano con maggiore precisione anche altri inquinanti, ma che costano decine di migliaia di euro. I dati vengono raccolti via internet e generano statistiche giorno per giorno.
Abbiamo iniziato più o meno in contemporanea al progetto “Che aria tira?” delle Mamme NO-inceneritore, la nostra prima centralina è entrata in funzione a gennaio del 2017. Siamo soddisfatti perché con le nostre modeste forze (e meno di un decimo del budget raccolto delle Mamme) abbiamo realizzato ad oggi quattro centraline e abbiamo materiale per completarne dieci. Ovviamente i nostri dati sono disponibili per integrare la rete di “Che aria tira?”.
Con la logica dell’Open Source abbiamo realizzato un progetto a basso costo con la possibilità di essere facilmente copiato e replicato. Tutto il materiale e i dati acquisiti sono liberamente disponibili su internet.
Dove sono posizionate le centraline?
Ad oggi abbiamo installato una centralina in via Buozzi, una Sant’Angelo e una a Prato. Le altre sono attualmente usate per i test e le calibrazioni.
Questa attività che state portando avanti va a riempire un “vuoto”, da tempo ormai i cittadini chiedono un monitoraggio più attento di quest’area…
Chi dovrebbe tutelare la nostra salute è evidente che non lo fa. Su scala mondiale comandano le lobby. Quella dei combustibili fossili decide guerre e assetti internazionali, quella dei produttori di auto si permette di truffare il mondo intero senza pagare dazio (vedi scandalo “dieselgate”). Sul piano locale le amministrazioni e la politica si guardano bene da denunciare che l’aria che respiriamo è avvelenata: dovrebbero mettere in pratica azioni forti e magari impopolari. È più conveniente (elettoralmente parlando) lasciare che la gente si avveleni affogata fra strade, autostrade, aeroporti e inceneritori. Tanto l’aspettativa di vita si allunga e poco importa se gli anni in più da vivere saranno afflitti dalla pensione che non arriva e da patologie croniche sempre più diffuse.
Noi abbiamo messo le centraline dove la gente vive e respira, non come l’ARPAT, che la centralina di Campi l’ha tolta da anni. Sempre ARPAT – per misurare l’inquinamento di Firenze – mette una centralina nel giardino di Boboli!
Che risultati avete avuto fino ad ora?
I risultati del primo mese di misure sono allarmanti: a ottobre in via Buozzi abbiamo contato già undici superamenti del limite dei 50 microgrammi per metro cubo dei PM10. La norma vorrebbe che scattasse il blocco del traffico al settimo giorno di superamento consecutivo, inoltre la legge fissa un limite massimo di 35 superamenti in tutto l’anno!
Stiamo lavorando per capire come mai il livello di PM10 misurato è decisamente superiore a quello dichiarato da ARPAT per Signa. A gennaio 2017 le nostre misure erano del tutto paragonabili a quelle “ufficiali”, ma nel mese di ottobre abbiamo contato molti superamenti che la centralina della Regione non segnala. Stiamo lavorando intensamente per verificare la calibrazione dei sensori e incrociare i dati con quelli prodotti dalle centraline delle Mamme, così da permettere agli esperti di spiegare il fenomeno.
Una cosa è certa: l’aria si pulisce solo se si alza il vento, altrimenti la Piana diventa una camera a gas. Stare in mezzo al traffico è una condanna sicura, ma non ci si salva neanche in zone che parrebbero più pulite.
Purtroppo non abbiamo i sensori per misurare altri inquinanti: idrocarburi, biossido di azoto, monossido di carbonio, ecc. Ma di sicuro la presenza di polveri è un segnale di aria malata. Il nostro intento è far toccare con mano che il problema esiste, anche se non si vede. O meglio, si vede solo se si contano le patologie conseguenti.
Avete avuto modo di condividere questo percorso anche con i comitati?
Dispiace registrare un certo grado di diffidenza nei confronti del MoVimento da parte di comitati e movimenti vari; ad esempio avevamo chiesto di poter esporre le nostre centraline a margine del convegno Zero Waste della settimana scorsa: constatiamo che era presente il banchino di Un’altra Sesto è Possibile mentre a noi neanche hanno risposto.
Ma soprattutto ci spiace un certo atteggiamento diffuso in molti comitati: da una parte si esalta la partecipazione e l’attivismo come cura ai mali causati dalla delega e dal disinteresse. Dall’altra – quando è indispensabile l’azione politica – c’è un grande affanno per voler essere equidistanti, “apartitici”. Cari comitati, le vostre battaglie e il vostro attivismo sono encomiabili; noi spesso portiamo avanti le stesse battaglie fuori e dentro le istituzioni; crediamo che un percorso comune sia inevitabile se davvero vogliamo cambiare la Piana. Se continueremo a dare credito magari a qualche vecchio arnese della politica (bravo solo a riciclare sé stesso) ci troveremo per sempre a combattere i disastri che questi signori sanno produrre.
[1] http://www.campibisenzio5stelle.it/aria/
[2] http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/10155dl.htm
[3] http://www.comune.campi-bisenzio.fi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6858